i diritti delle donne
Se la società stessa vuole avanzare in uno spirito collettivo ed esprimere il suo pieno potenziale di vitalità, è indispensabile una stretta cooperazione tra i membri della società.
Sarkar ha commentato:
“Questa cooperazione, invece di essere basata su un rapporto di padrone e servo, dovrebbe essere costruita in una calorosa e cordiale atmosfera di esseri umani liberi. Deve essere di tipo coordinato e non subordinato”.
In quasi tutte le società del mondo, oggi, non esiste una collaborazione coordinata tra uomo e donna, le donne sono state relegate ad uno status subordinato. Le donne non godono degli stessi privilegi, non ricevono lo stesso rispetto, non possiedono un uguale livello di indipendenza, e la possibilità di sviluppare le proprie potenzialità è fortemente limitata. Per descrivere la situazione più francamente, l’attuale condizione della donna, o per la maggior parte di esse, è quella di serva domestica e oggetto di godimento degli uomini. Non sono solo le donne a soffrire di questa ingiustizia deplorevole, ma è tutta la società a portarne le conseguenze.
Con la maggior parte della popolazione femminile confinata in occupazioni umili, è fortemente inibita la velocità risultante del progresso sociale. Questa condizione è un po’ meno evidente nei paesi industrializzati. Tuttavia, anche se le capacità delle donne sono meglio utilizzate, o i loro diritti inscritti nella legislazione, ancor oggi non è stata riconosciuta a pieno titolo la loro dignità umana.
Sarkar senza esitazione ha asserito che: “le donne sono esseri umani con pari dignità. . . il valore della donna non è inferiore nemmeno un po’ a quella degli uomini. . . Le donne e gli uomini ereditano uguali diritti di esistenza, libertà ed espressione”. E’ diritto di nascita delle donne di godere di piena dignità e valore, e questo diritto deve essere realizzato nel mondo, giorno per giorno, nella realtà quotidiana, all’interno delle case, sul posto di lavoro, a scuola, per le strade.
Alle donne, dal grande cuore, non sarà sufficiente aspettare pazientemente ciò che è loro dovuto, per stabilire questi diritti:
E ‘vero che in ogni tempo nessuno ha mai consegnato dei diritti a chiunque, su un piatto d’argento; si devono realizzare i propri diritti con la propria forza e potere. (P.R. Sarkar)
Eppure, non sarebbe corretto aspettarsi che siano le sole donne ad intraprendere questa giusta lotta, e nemmeno che, in tutti i casi, sia necessaria l’agitazione sociale.
E ‘dovere degli uomini far in modo che le loro sorelle, madri e mogli ottengano l’accesso legittimo alle competenze e risorse, alla conoscenza e alla cultura, alle sfide e alle opportunità di questo mondo generoso. Dopo tutto, non è una delle maggiori cause quella di avere una posizione di privilegio rispetto alla natura dolce e alla tendenza di auto-sacrificio delle donne?
Questo per dire, non è solo questione che alle donne sia stata tolta la loro libertà. In larga misura, a causa del loro grande sentimento e della loro natura a prendersi cura degli altri, le donne hanno ceduto con fiducia agli uomini una misura dei loro diritti e privilegi. Se questo fosse il caso, è responsabilità degli uomini riconoscere le esigenze e gli interessi delle donne, e prendere l’iniziativa per ripristinare la loro indipendenza e il rispetto che meritano.
Realizzare i diritti delle donne e la loro dignità
Non è possibile elevare la dignità delle donne, nella società, solo attraverso la concessione di garanzie giuridiche per la parità dei diritti, nominando alcune donne ad alte responsabilità o con l’elezione di una o due donne eccezionali alle alte cariche. Stabilire i diritti delle donne non sarà così facile.
In base alle dimensioni della popolazione femminile, al giusto ruolo e al rispetto dovuto, il PROUT afferma innanzitutto che le donne non devono più essere tenute a rimanere dipendenti dagli uomini. Dovrebbero essere loro assegnate ampie opportunità di avanzare, contando sulle proprie forze. In particolare, tutte le donne dovrebbero avere l’indipendenza economica. Alcune misure pratiche aiuteranno ad assicurare questo obiettivo:
- Dovrebbero essere forniti alle madri, che scelgono di rimanere vicino ai figli/e, degli strumenti per creare reddito da casa. Le cosiddette ‘cottage industry” o ‘aziende familiari’ sono adatte a questo scopo.
- Le donne dovrebbero avere parità di accesso al lavoro di loro scelta, associato ad alcune speciali opportunità, loro concesse, fino a che sia raggiunta la completa parità sociale con i maschi (parità sociale, non la parità sul lavoro – le donne non possono fare determinati lavori avendo inclinazione verso alcuni ambiti lavorativi).
- Assegnazione alle donne in gravidanza e nel periodo post-parto, un congedo speciale o agevolazioni nell’orario di lavoro (pianificazione).
- Le donne dovrebbero ricevere stipendi paragonabili a quelli degli uomini per un lavoro di pari livello di abilità
- Le madri che vogliono lavorare al di fuori dell’ambito familiare dovrebbero aver garantito l’accesso all’assistenza per l’infanzia
Tali riforme si riveleranno utili, ma non sono sufficienti. Il requisito indispensabile perché le donne possano raggiungere lo stesso status sociale e l’indipendenza economica è che siano sviluppate appieno le loro potenzialità in modo tale che possano avanzare per meriti propri. Per accelerare questo processo, è essenziale una piena opportunità all’istruzione. Inoltre, non solo dovrebbe essere aperta la porta all’avanzamento sociale, ma è necessario nutrite anche le loro competenze.
La Prostituzione cesserà di esistere
Con la fine della dipendenza economica e lo stato di ineguaglianza, l’istituzione della prostituzione, in gran parte, cesserà di esistere. Nell’analisi Proutista, “La prostituzione ha una causa socio-economica. Alcune donne sono private dei diritti sociali e sono anche economicamente impotenti,… Questo costringe alcune di esse a prendere la strada della prostituzione“. (Sarkar)
La prostituzione è diventata preminente in epoca medievale a causa della drastica perdita di prestigio e del disagio economico delle donne. Ma la sua incidenza è aumentata notevolmente in epoca capitalistica. La ricchezza eccessiva della classe più abbiente, ha portato a incontinenza e dissolutezza, mentre la mancanza di denaro ha costretto molte donne a intraprendere questa professione poco dignitosa. Le leggi proibitive non sono in grado di controllare la prostituzione. Invece di impegnarsi nell’inutile tentativo di renderla illegale, devono essere invece rimosse le ingiustizie sociali ed economiche. Allo stesso tempo, dovrebbe essere incoraggiato un comportamento virtuoso sia per gli uomini sia per le donne.
Purezza sociale
Parlando di virtù, l’equità richiede il riconoscimento aperto che l’attuale standard di misura della purezza personale è molto diverso per le donne e per gli uomini. Nella maggior parte delle società e nella maggior parte dei circoli, un uomo può fare quasi tutto quello che vuole e nessuno lo critica. In realtà, un uomo può pavoneggiarsi in arroganza e orgoglio di macho nel trattamento irrispettoso delle donne.
Una donna, d’altra parte, è giudicata duramente se trasgredisce anche inconsapevolmente e in piccola misura i codici più restrittivi per lei stabiliti. E se commette qualche errore di comportamento, anche i suoi sforzi più sinceri per condurre di nuovo una vita dignitosa, non possono facilmente abbattere il disprezzo sociale a lei riservato.
Non può essere raggiunta la purezza sociale attraverso una limitazione violenta della libertà. Questo metodo genera una reazione ostile nella mente umana. L’assenza di mescolanza tra uomini e donne, come avviene in alcune culture, in cui la religione ortodossa determina ancora i costumi sociali, genera un desiderio represso di curiosità. Questo tentativo futile di soffocare la mente dà luogo a contatti illeciti e la vittima è proprio la predisposizione naturale dell’essere umano verso la purezza personale.
Sarkar ha osservato che: “Nella vita individuale, la purezza è altrettanto necessaria sia per gli uomini sia per la donna“. Per apprezzare pienamente il valore di una vita nobile e di virtù, è necessaria una visione spirituale. Ma la visione spirituale da sola non riesce a stabilire delle sane interazioni tra i due sessi. Ciò non si potrà ottenere finché una parte della società soffre per le ingiustizie inferte dall’altra parte. Una società progressista, dunque, non ha altra scelta, se non far in modo che le donne godano di tutti i diritti, delle opportunità e dell’autostima che sono stati dati loro dal Creatore.
di Shrii Prabhat Rainjan Sarkar
In tutta la sua vita, l’autore è rimasto profondamente preoccupato per le condizioni della donna nella società. Ha sostenuto l’emancipazione delle donne dai vincoli del dogma e dell’ignoranza. Come fondatore e presidente dell’Ass. Ananda Marga, ha gettato le basi di una società che accorda agli uomini e alle donne uguale dignità e responsabilità. Questo libro è una raccolta di tutti i suoi discorsi e commenti sui ruoli sociali e spirituali delle donne.
pp. 364, brossura ISBN: 81-7252-093-X
Per informazioni click sul titolo o la copertina.
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