Prout, alla ricerca del territorio perduto
Un piano socio-economico per Salsomaggiore Terme
A cura di Franco Bressanin
L’attuale crisi economica, politica, sociale, morale sta portando alla luce le limitazioni e l’incapacità del moderno sistema capitalista a risolvere i problemi della gente.
In questi ultimi anni abbiamo, purtroppo, sperimentato sulla nostra pelle come molti dei problemi siano stati creati dal sistema stesso. E all’interno del sistema si sono cercate le soluzioni, ahinoi non funzionanti.
Einstein diceva che «i problemi non possono essere risolti dallo stesso livello di conoscenza che li ha creati».
Questi anni hanno anche visto la fine del sistema comunista nell’ex Unione Sovietica e in altre parti del mondo.
Non ci sono più alternative. I vecchi metodi obsoleti ed inefficienti stanno lasciando un vuoto ideologico, concettuale e pratico proprio nel momento in cui si presenta la necessità impellente di soluzioni alternative e novità.
Ci si pone la domanda: esistono alternative capaci di funzionare? Sono stati fatti certamente dei tentativi ed esperimenti per deviare dalla rotta verso lo schianto.
Negli ultimi anni sono fiorite, proprio a causa dei problemi, iniziative per aggirare io saltare l’ostacolo. Sono sorti gruppi di acquisto solidali, alternative all’uso del denaro, scambi di mano d’opera, banche del tempo, banche «etiche» e altro. Tutte queste buone iniziative hanno un punto di debolezza: sono poco integrate tra di loro, non si presentano come un «sistema» che possa sostituire quello vecchio.
Ma un’alternativa c’è, sul piano ideale e pratico, anche se nata nel lontano 1956 a opera di un filosofo e pensatore indiano: Prabhat Ranjan Sarkar (1922-1990) che ha ideato un sistema socio-economico cui ha dato il nome di ”Progressive Utilisation Theory (Teoria dell’utilizzazione progressiva), conosciuta con l’acronimo di PROUT.
Proprio per illustrare le idee fondamentali di Prout in fatto di economia locale, utilizzo delle risorse e pianificazione del territorio, l’Istituto di Ricerca Prout (IRP) ha organizzato a Salsomaggiore il 19 novembre un incontro in cui si presenterà anche la pratica applicazione di tale sistema alla pianificazione socio-economica del territorio di Salsomaggiore e all’attività termale.
Cosa è Prout?
Per la precisione, Prout non è una teoria, ma un insieme di principi guida per l’amministrazione della società nei suoi diversi campi. Si può definire una teoria pratica, perché non poggia su concetti astratti, ma su ciò che in realtà può funzionare e generare il massimo benessere per la popolazione. È un’idea che rivaleggia con il capitalismo e il comunismo. Sarkar, comunque, non la presenta come una reazione al fallimento intellettuale dei sistemi socio-economici odierni, ma come un paradigma universale e quindi valido per un lungo tempo a venire. Egli infatti vede il capitalismo e il comunismo come fasi transitorie nell’ambito dell’evolversi di cicli sociali alternatisi nei diversi periodi storici. (Già in passato Giovan Battista Vico aveva intuito questa caratteristica della storia, da lui definita come «corsi e ricorsi storici»).
La teoria Prout supera entrambi i sistemi del capitalismo e del comunismo, con particolare attenzione alla massima utilizzazione di tutte le risorse e alla distribuzione equa (non «uguale») della ricchezza, con un sistema didemocrazia economica, di divisione del territorio in zone socio-economiche autosufficienti e una pianificazione integrata e coordinata delle stesse.
Prout crede nella gestione di aziende medio grandi con un sistema cooperativistico in cui, diversamente dall’attuale, vi sia cooperazione coordinata e non subordinata tra i soci della struttura cooperativa. Prout è anche a favore di una limitazione dell’accumulo di ricchezza da parte del singolo: oggi viviamo la possibilità di accumulo illimitato di ricchezza come un grave problema nella società.
L’idea del Prout si basa su cinque principi fondamentali da considerare come un traguardo da raggiungere a stadi e in tempi successivi.
Alcune idee presenti in questi principi sono state già prese in considerazione e inserite nella carta universale dei diritti, altre sono state intuite da vari pensatori, per altre è stato fatto uno sforzo per metterle in pratica, sempre in maniera frammentaria e non coordinata; altre sono invece completamente innovative.
Prout non è un raggruppamento delle buone idee già emerse o una sintesi di quanto, almeno in teoria, già esiste, ma un sistema totalmente nuovo, in cui si integrano le necessità essenziali del singolo, il benessere individuale e collettivo, un nuovo concetto di progresso che non è solo tecnologico, un nuovo concetto di «proprietà» che sarebbe più opportuno, sempre secondo Prout, chiamare «utilizzazione», un nuovo concetto di benessere. Tutti questi requisiti per un buon funzionamento dei vari aspetti della società: economico, morale, culturale, sociale, ecc., sempre tenendo in vista il benessere del singolo e della collettività.
Altro punto essenziale del Prout è la moralità delle persone – non «moralismo» – intesa come onestà, correttezza, rispetto per i diritti degli altri, sforzo costante per il miglioramento individuale e collettivo, spirito di sacrificio, altruismo.
Le linee guida di Prout: I cinque principi
1. «A nessun individuo deve essere permesso di accumulare alcuna ricchezza fisica senza il chiaro permesso o l’approvazione della collettività».
Questo punto riconosce che le risorse fisiche di questo pianeta sono limitate; l’accaparramento o il cattivo uso di qualsiasi risorsa diminuirà quindi le opportunità degli altri. Accumulare ricchezza o usarla per la speculazione invece che per investimenti produttivi riduce direttamente le opportunità degli altri nella società. Bisogna perciò stabilire un tetto massimo dei salari e della ricchezza ereditata, ed anche della proprietà privata di terre e di altre cose.
I salari non dovrebbero oltrepassare un livello massimo ragionevole. Il salario massimo dovrebbe essere calcolato comprendendo tutte le componenti di un pacchetto salariale, tipo le opzioni azionarie, gli incentivi, i bonus per la qualità lavorativa, gli acconti per le spese personali, ecc. La differenza tra la paga minima e quella massima dovrà diminuire gradualmente, ma non deve mai essere ridotta a zero.
Il famoso economista John Kenneth Galbraith ha scritto: «Il modo più diretto e efficace di favorire l’equità all’interno di una ditta sarebbe quello di stabilire la distanza massima tra il compenso ordinario e quello massimo». Alcune società giapponesi e europee hanno già adottato questo tipo di politica.
- «Deve esserci la massima utilizzazione e la distribuzione razionale di tutte le potenzialità terrene, ultraterrene e spirituali dell’universo».
Massima utilizzazione significa fare il miglior uso delle risorse del pianeta, con la massima efficacia ed efficienza, proteggendo contemporaneamente l’ambiente naturale. È convinzione del Prout che, usando le risorse saggiamente, tutti possano godere di un’alta qualità della vita.
- «Deve esserci la massima utilizzazione delle potenzialità fisiche, metafisiche e spirituali del corpo singolo e collettivo della società umana».
Questo principio riguarda l’utilizzazione di tutte le risorse umane, sottolineando il valore del benessere sia dell’individuo che della collettività. Individui sani creano una società sana, proprio come una società sana favorisce lo sviluppo di individui sani. Secondo il Prout non esiste un conflitto inevitabile tra gli interessi del singolo e quelli della collettività. I loro veri interessi sono anzi interconnessi.
I risultati di un eccessivo individualismo possono essere visti nella crisi della famiglia e nell’atteggiamento egoista «io per primo», tristemente prevalente in tutto il mondo occidentale. Una società consumistica e materialista spinge gli uomini ad aumentare il loro piacere e le loro comodità, indifferenti ai bisogni degli altri.
Questo principio però non sostiene l’abbandono di tutta l’individualità per il bene della società collettiva. La società ha bisogno di rispettare la diversità umana, permettendo alla gente di avere la libertà di pensare con la propria testa, di esprimere la propria creatività e creare relazioni diverse.
Il comunismo ha ampiamente dimostrato il pericolo di un eccessivo collettivismo. La maggior parte dei governi comunisti è stata terribilmente inefficace e ha reso la vita della popolazione triste, monotona e materialista.
Nelle società materialiste le potenzialità spirituali, che permettono agli uomini di sviluppare la pace, l’armonia, la saggezza, l’unità e una felicità interiore infinita, restano per lo più nascoste. Ma nel corso della storia alcuni mistici di tutte le culture hanno dedicato la loro vita a praticare tecniche spirituali per raggiungere questo tesoro interiore e condividerlo con gli altri.
- «Tra queste utilizzazioni fisiche, metafisiche, terrene, ultraterrene e spirituali deve esserci un corretto adattamento».
Il tradizionale principio economico del vantaggio relativo afferma che ogni Paese o persona dovrebbe fare ciò che è meglio per lui. A volte purtroppo questo principio è stato usato per dimostrare che l’America Centrale è più adatta a produrre banane per i Nordamericani, mentre gli Stati Uniti sono invece più adatti a produrre qualsiasi altra cosa! Il Food First Institute ha dimostrato che ogni Paese del mondo oggi ha il potenziale agricolo per nutrire e sfamare tutta la sua popolazione.
Il Prout introduce il concetto di regione o zona economica autosufficiente. L’autosufficienza delle regioni è il mezzo più efficace per migliorare lo standard di vita di tutta la gente. Perciò il Prout insiste a dire che la terra coltivata di ogni regione dovrebbe prima di tutto produrre il cibo per la sua gente, e solo dopo aver raggiunto questo obiettivo si dovrebbe esportare il prodotto eccedente.
- «I metodi di utilizzazione devono variare a seconda dei cambiamenti di tempo, spazio e persona. L’utilizzazione deve essere di natura progressiva».
Questo principio riconosce che il cambiamento è costante. Il modello del Prout non è scritto sulla pietra; esso, al contrario, è un insieme globale di principi dinamici che devono essere applicati considerando le molte condizioni speciali del luogo e della cultura dove sono messi in pratica.
Lo sviluppo tecnologico ha la capacità sia di creare che di distruggere. La sfida di una società Proutista è fare delle scelte sagge, dirigendo la ricerca e lo sviluppo verso un benessere a lungo termine dell’umanità e del pianeta. Possiamo dare il benvenuto a nuove tecnologie, se liberano le mani e la mente dell’uomo per scopi più elevati, però si deve fare ogni sforzo per valutare l’impatto globale della tecnologia e minimizzare le sue ripercussioni negative.
Queste sono alcune idee su Prout. In realtà sono stati scritti centinaia di libri su di esso, attualmente viene studiato in varie università del mondo e in alcune zone si e’ iniziata l’applicazione pratica di alcune sue idee e concetti. L’intera teoria e’ stata sviluppata da vari studiosi (tra cui l’economista americano Ravi Batra), che ne hanno rilevato la bontà e l’efficienza.
Info su IRP
È una associazione senza scopo di lucro che ha come obiettivi fondamentali la divulgazione delle idee di Prout e di ricercare i metodi migliori per la loro applicazione, per il benessere di tutti.
Attività di IRP
- studio di un sistema di apprendimento della letto-scrittura e della matematica per le scuole elementari.
- ricerca ed applicazione di metodi antistress negli ambienti ospedalieri (con l’Università di Verona e l’ospedale di Borgo Roma di Verona)
- ricerca sul salario che garantisca le minime necessità della vita (università di Verona).
- organizza seminari teorico – pratici su Prout.
- Traduzione e stampa di libri ed articoli.