PROUT: Socialismo Umanistico e Democrazia Economica
PROUT: Socialismo Umanistico e Democrazia Economica
Le economie oligarchiche, con la caduta del comunismo e nell’euforia della globalizzazione economica, hanno esteso il loro controllo in tutti i settori, sui mezzi di produzione ed il mercato.
In questo loro folle desiderio di monopolizzare il potere economico, controllano e influenzano anche le istituzioni sociali, religiose, educative, culturali, i mass media, ecc. La strategia è di instillare, nella psicologia delle masse, la cultura edonistica e consumistica per perpetrare la loro loro strategia di sfruttamento psico-economico. In tali circostanze le idee proprie del socialismo sono state relegate nello sfondo della vita collettiva.
di Ac. Krtashivananda Avt.
L’Internazionale Socialista, in una conferenza tenuta a Francoforte, in Germania nel 1951, aveva adottato una risoluzione con questi punti fondamentali:
- I socialisti si sforzeranno di costruire una nuova società in libertà e con mezzi democratici
- Senza libertà non ci può essere socialismo. Il socialismo può essere implementato solo attraverso la democrazia. La democrazia si può realizzare completamente solo attraverso il socialismo.
- La Pianificazione Socialista non presuppone la proprietà pubblica di tutti i mezzi di produzione. È compatibile con l’esistenza di proprietà privata in settori importanti, per esempio nell’agricoltura, nell’artigianato, nel commercio al dettaglio e nelle piccole e medie industrie. Lo Stato deve impedire ai proprietari privati di approfittarsi dei loro poteri. Dovrebbe assisterli nell’aumentare la produzione e il benessere all’interno della cornice di una economia pianificata.
- Mentre il principio guida del capitalismo è il profitto privato, il principio guida del socialismo è soddisfare le necessità umane.
- Socialismo significa molto di più di un sistema economico e sociale. Il progresso economico e sociale ha un valore morale fintantoché serve a liberare e sviluppare la personalità umana.
- Il socialismo lotta per liberare gli esseri umani dalle paure e dalle ansietà che sono intimamente connesse con tutte le forme di insicurezza politica ed economica. Questa liberazione aprirà la via allo sviluppo spirituale degli esseri umani consci delle proprie responsabilità e dell’evoluzione culturale della loro intera personalità. Il socialismo è un potente fattore nel promuovere questo sviluppo culturale.
Dagli anni 90, tutti i paesi europei, che avevano implementato lo stato sociale e adottato i principi di cui sopra , sopraffatti dal potere e dal flusso della globalizzazione, lentamente hanno diluito i propri ideali socialisti.
Stiamo anche osservando che, con il recente collasso delle istituzioni economiche e la recessione mondiale, il capitalismo è entrato nella sua zona d’ombra. I sintomi del fallimento del capitalismo spingono le persone sane ad appoggiare le idee di un nuovo umanesimo o umanesimo radicale che sono emerse come protesta contro la “disumanizzazione del carattere sociale”[1] e la nascita della “arida religione industriale cibernetica”[2].
Benché i vari umanisti radicali differiscano ampiamente nell’approccio e nell’analisi, in generale essi condividono le seguenti idee e attitudini:
- la produzione deve soddisfare le reali necessità della popolazione, non la domanda del sistema economico;*
- si deve stabilire una nuova relazione, di cooperazione e non di sfruttamento, tra le persone e la natura;
- il mutuo antagonismo deve essere sostituito dalla solidarietà;
- l’obiettivo di tutte le azioni sociali deve essere il benessere degli esseri umani e la prevenzione del malessere;*
- non si deve ricercare il “massimo consumo” ma un “sano consumo”, che migliora il benessere;
- l’individuo deve essere parte attiva e non passiva nella vita sociale.*
Nota: Le parole contrassegnate con * sono state riprese da libro di Eric Fromm “To Have or To Be”.
Le idee degli umanisti radicali relative all‘economia decentralizzata, alla democrazia dei lavoratori e all‘essenza umanistica del sistema socio-economico, hanno una forte rassomiglianza con quelle del PROUT. Inoltre è ovvio che senza il risveglio della coscienza sociale e umanistica, non può emergere una società che crede in una equa distribuzione, nel benessere e nella visione di una comunità mondiale.
La ricerca della libertà è la genesi dell’evoluzione sociale. L’essere umano non è nato libero. In questo mondo relativo esso è costantemente in balia delle costrizioni delle limitazioni fisiche, dell’ignoranza psichica e dell’imperfezione spirituale. Lo sforzo sincero per liberarsi da questi limiti è la forza motivante che sottende ogni evoluzione sociale. Libertà significa “eliminazione progressiva di tutti gli ostacoli nel cammino del progresso sociale, intellettuale o spirituale”, alla fine la rottura di tutti i limiti, il superamento di tutti gli impedimenti e stabilire sé stessi nel regno di una più alta coscienza.
La bontà di qualunque progresso sociale viene misurata dalla possibilità di provvedere, ad ogni membro della società, l’opportunità di raggiungere la propria libertà e non solo dalla capacità di costruire strade, edifici o materiali bellici. Lo sviluppo economico o la stabilità politica non sono il vero “indice di progresso umano” ma solo i mezzi oggettivi per arrivare ad una “totale libertà soggettiva”.
Un sistema socio-economico giusto e razionale emergerà solo all’interno di una congeniale psicologia sociale e tradizione culturale. Devono essere simultanei, a questo scopo, l’impegno a 360° per una trasformazione radicale del sistema socio-economico e una rivoluzione culturale, per risvegliare la coscienza delle masse.
“Oggi l’animo dell’essere umano non poggia più su fondazioni sicure. Tutto attorno ad esso è contraddittorio e incerto. Ma la lenta morte del vecchio ordine non deve riempirci di disperazione. È legge di natura che la vita arrivi dopo la morte. Ogni civilta’ è un’espressione di una qualche realizzazione interiore, una prova di creatività, che verrà superata da un nuovo successivo risveglio delle coscienze.”[3]
“E’ un crimine credere nella definitiva sconfitta dell’umanità. L’apparire del puro Sè avverrà al sorgere del sole in una nuova alba. Gli invincibili esseri umani avanzeranno sul sentiero di un cammino vittorioso, supereranno tutte le ostruzioni e recupereranno la loro perduta dignità.”[4]
Oggi l’umanità è sconcertata. Le masse disorientate non sanno in quale direzione la società si stia muovendo. Le classi dirigenti, dello Stato e dei privati, sono solo interessate alla salvaguardia degli interessi dei privilegiati. Una pazza e violenta corsa agli armamenti ha creato una situazione di insicurezza. In questa situazione gli/le amanti della pace, di questo mondo, devono unirsi e ispirare le persone a rivoltarsi contro l’ingiustizia, le diseguaglianza, la povertà, l’oppressione e il dominio di classe. Solo dopo aver eliminato le istituzioni repressive e autoritarie, statali e private, si potrà osservare l’emergere di una società libera, nella forma di un socialismo umanistico e democrazia economica.
[1] Fromm, Erich – “To be or to Have”
[2] ibidem
[3] Roy, M.N. – The New Humanism, Renaissance, Publisher, Calcutta 1952
[4] Cackravarti, Shivnath – Introduction to Politics, Modern Book Agency, Kolcata, 1977