La prima casa non si tocca
la prima casa non si tocca
La casa fa parte delle Minime Necessità o Bisogni Primari che un Governo, in carica, dovrebbe garantire attraverso un lavoro o una rendita, per coloro che non possono lavorare. E’ proprio sul lavoro che il Governo dovrebbe puntare. Il Governo è responsabile della povertà o del benessere dei propri cittadini. Nessuno viene da Marte o dalla Luna per risoverci questi problemi. Il Governo, che gestisce il paese, e ha la possibilità di legiferare e di prendere qualsiasi decisione in merito.
di Tarcisio Bonotto
Quando parliamo di Società come organizzazione degli individui, con un suo dinamismo, caratteristiche culturali e il livello di civiltà, vien da chiedersi se la nostra sia una Società nel vero senso del termine.
Il motivo è presto detto. La mancanza di lavoro, il tentativo di pignorare la casa in caso di mancato pagamento del mutuo, la perdita di potere di acquisto del 35%, il cambio Lira-Euro ad un terzo in più del suo valore nominale, etc. descrive una situazione in cui il Governo sembra ‘costretto da forze estranee’ a decidere e che le colpe, per la condizione in cui versiamo, siano da imputare esclusivamente alle regole imposte a livello internazionale e ai cittadini stessi.
Nella teoria economica PROUT (Teoria della Utilizzazione PROgressiva, del 1967) di P.R. Sarkar e nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, del 1948 sono descritti dei principi fondamentali per l’esistenza degli individui e della società stessa.
Nel Prout: “Ad ogni individuo devono essere garantire le Minime Necessità: Alimenti, Vestiario, Abitazione, Cure Mediche e Istruzione”, come diritto di nascita, attraverso un lavoro o una rendita per chi non è in grado di lavorare.
Nella Dichiarazione Universale troviamo agli articoli economici 25 e 26: “A tutti dovrebbero essere garantiti: Alimenti, Vestiario, Abitazione, Cure mediche e Istruzione, oltre a Trasporti e Comunicazioni, in una società avanzata”.
La nostra Costituzione afferma all’ART. 36 che “il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa”, ma non specifica gli elementi chiave di tale esistenza libera e dignitosa. L’ISTAT ha creato un paniere che non riflette pienamente tali bisogni primari.
Ebbene la casa costituisce uno dei cardini di un’esistenza umana dignitosa.Tali Minime Necessità, che soddisfano i Bisogni Primari, devono essere inserite nella Costituzione in aggiunta al presente Art. 36, in modo che i cittadini possono citare in giudizio il Governo in carica, se tale principio non fosse rispettato.
Il motivo è che, per P.R. Sarkar, il Governo è il solo e ultimo RESPONSABILE della povertà o del benessere dei propri cittadini e nessun altro. Nessuno viene da Marte o dalla Luna a risolvere questi problemi, essi sono in capo al Governo che ha la piena facoltà di legiferare e operare in tale direzione.
C’è l’impressione invece che la mancanza di lavoro e quindi l’impossibilità di far fronte alle spese per le necessità primarie, sia solamente dei cittadini.
Siamo qui a stabilire invece che il GOVERNO è il RESPONSABILE ULTIMO della garanzia di tali Minime Necessità attraverso un LAVORO o una RENDITA e il relativo POTERE DI ACQUISTO, necessario a procurarsi le Minime Necessità.
La situazione è drammatica: abbiamo firmato molti trattati (WTO, UE…) che hanno portato alla chiusura di 600.000 aziende e 270.000 attività agricole, ma potevamo non farlo. Potevamo non inserire in Costituzione il 3% rapporto deficit/PIL, potevano non firmare per le quote latte, potevamo non firmare per l’eliminazione della produzione di zucchero a favore della Germania, etc. Queste decisioni non sono state responsabilità dei cittadini, ma degli stessi Governi.
La casa è un diritto primario. Il Governo dovrebbe creare le condizioni perché ogni cittadino possa avere la possibilità, attraverso un lavoro significativo e dignitoso, di procurarsi le Minime Necessità e soddisfare i bisogni primari. Solo allora potremmo definire la nostra una vera società umana.