Riforma dello Statuto delle Cooperative Italiane
Riforma dello Statuto delle Cooperative
Un progetto per ripristinare il corretto funzionamento del sistema cooperativo italiano e portare nuovo dinamismo alla vera cooperazione tra liberi cittadini, facenti parte di un’unica comunità.
preambolo: cooperazione e cooperative
Il concetto di cooperazione tra esseri umani iniziò molto presto nella storia: da quando, per difendersi contro i pericoli della natura, per cacciare e procurarsi il cibo le persone di quel lontano periodo dovettero associarsi ed usare tecniche di azione di gruppo, coordinate e dirette verso un preciso scopo.
La cooperazione oggi lascia molto a desiderare. Viviamo in periodo storico oscuro, più simile ad una giungla che ad un a società di esseri evoluti.
Molti valori sono stati persi a causa del materialismo dirompente, della superficialità, dell’egoismo. Gli esseri umani vedono in un loro simile più un pericolo o un competitore che non un compagno di cammino verso maggior consapevolezza e conoscenza.
C’é la necessità di recuperare i valori sui quali dovrebbe basarsi una società civile, responsabile, matura ed equa, che garantisca a tutti indistintamente l’esistenza a livello fisico e lo sviluppo a livello mentale e spirituale, fornendo un ambiente socio-economico-culturale in cui le potenzialità di tutti i membri della società possano esprimersi al meglio.
Scuola, famiglia, ambiente di lavoro dovrebbero suggerire ed ispirare alla cooperazione, alla solidarietà sociale, alla coesione tra individui.
Per quanto riguarda il settore dell’economia e del lavoro queste esigenze formative possono venire coperte da un sistema cooperativistico in molti settori dell’economia: non solo quello agricolo o industriale, ma anche quello della distribuzione, dei servizi, del credito, della ricerca, scuola, università.
Purtroppo a tutt’oggi il sistema della cooperazione si basa su leggi (legge Basevi) del 1947, con poche modifiche successive, rivelandosi in pratica assolutamente inefficace.
Molti sono i problemi, ad iniziare dallo schema di statuto, dalla gestione spesso subordinata, dalle falle nella legislazione che permettono ogni tipo di frode e mistificazione.
Per questo, avendo come obiettivo della regolamentazione cooperativistica la formazione sociale, l’educazione alla partecipazione, alla responsabilità ed alla mutualità, abbiamo cercato di tracciare alcune linee guida per cambiare le leggi oppure, in caso ciò sia troppo complesso od ostacolato, per creare una nuova tipologia di impresa, cui abbiamo dato il nome di Società Cooperativa a Responsabilità Collettiva, – SCARC.
Per orientarci abbiamo esaminato un esempio funzionante di sistema economico basato sulla cooperazione: le Cooperative Mondragon. Le leggi andranno poi integrate con un programma per recuperare le aziende in difficoltà, trasformandole in cooperative di lavoratori, come si sta già facendo in alcuni casi.
Di seguito sono tracciate le linee guida generali su cui impostare delle proposte di legge e delle azioni pratiche.
Proposta
Proposta legislativa di Nuova Definizione di tipologia di società cooperativa denominata
SOCIETA A RESPONSABILITA COLLETTIVA (SARC)
premessa
Il Decreto Legislativo del Capo Provvisorio dello Stato 14 dicembre 1947, n. 1577 (più noto come “Legge Basevi”, dal nome di Alberto Basevi, figura storica del movimento cooperativo che si adoperò per il riconoscimento giuridico e costituzionale della cooperazione) è la legge che definisce (art. 26) la tipologia di società cooperativa rispondente al riconoscimento della “funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata“, contenuto nell’art. 45 della Costituzione. Da sottolineare la sostanziale coincidenza fra l’ispirazione della “Basevi” e quella dell’art. 45, elaborati nello stesso arco di tempo.
La “Legge Basevi”, non affronta il problema di una definizione nuova e univoca della società cooperativa sul terreno civilistico. I “requisiti mutualistici” definiti dall’art. 26, infatti, sono prescritti solo “agli effetti tributari”.
1947 – DLG 1577/47 Legge Basevi (DLG 1577/47) Decreto legislativo (DLGS) – Cooperative Sociali
(Requisiti mutualistici)
Art. 26. Agli effetti tributari si presume la sussistenza dei requisiti mutualistici quando negli statuti delle cooperative siano contenute le seguenti clausole:
- divieto di distribuzione dei dividendi superiori alla ragione dell’interesse legale ragguagliato al capitale effettivamente versato;
- divieto di distribuzione delle riserve fra i soci durante la vita sociale;
- devoluzione, in caso di scioglimento della società, dell’intero patrimonio sociale – dedotto soltanto il capitale versato e i dividendi eventualmente maturati – a scopi di pubblica utilità conformi allo spirito mutualistico. In caso di controversia decide il Ministro per il lavoro e la previdenza sociale, d’intesa con quelli per le finanze e per il tesoro, udita la Commissione centrale per le cooperative.
(http://www.uil.it/cooperazione/Legge%20Basevi.pdf)
Con questa proposta desideriamo definire sul terreno civilistico una nuova tipologia di società cooperativa
Questa società cooperativa a responsabilità collettiva SCARC, ha finalità imprenditoriali fondate sulla attività collettiva dei soci lavoratori/trici, sulla co-operazione coordinata e non subordinata, lo sviluppo delle capacità individuali e la coesione sociale, l’efficienza produttiva e come obiettivo ultimo la necessità di raggiungere il 100% di occupazione per la popolazione locale.
Si intende per popolazione locale: “coloro che hanno fuso gli interessi socio-economici individuali con gli interessi socio-economici dell’area socio-economica in cui vivono”.
Persone perciò che vivono nella zona-socio-economica in questione ma che portano i capitali al di fuori di essa, oppure investono tali capitali al di fuori della medesima non sono considerati parte della popolazione locale e per questa ragione non hanno diritto di interferire nell’economia locale.
In questo tipo di cooperativa è possibile la distribuzione degli utili ai soci, l’allocazione di parte degli utili della cooperativa a fini sociali, e nella ricerca.
Si vuole con questa proposta oltrepassare le limitazioni di un sistema cooperativo improntato al mero concetto della mutualità tra i soci (più per fiscali che strutturali), al divieto di dividere parte degli utili. Infatti la proposta cooperativa Basevi sembra nascere più dalla preoccupazione, sorta subito dopo la II Guerra Mondiale, che i cittadini volessero arricchirsi a tutti i costi… che da un reale sentimento di cooperazione collettiva per lo sviluppo economico.
Un vero sistema cooperativo potrebbe sostituire le attuali azienda private che operano soprattutto nel campo dell’approvvigionamento delle Minime Necessità, e diventare la spina dorsale dell’economia. In questo quadro vi sono circa 40 studi che attestano come le vere cooperative siano più efficienti delle relative aziende private sia in termini di remunerazione, sia di stabilità del posto di lavoro, di efficienza produttiva e di reinvestimento degli utili.
la SCARC adotta questi principi e valori aziendali
- Ammissione Aperta a Tutti/e
La cooperativa SARC è aperta a tutti gli uomini e le donne che accettano i seguenti principi di base senza alcun tipo di discriminazione:
- Organizzazione Democratica
L’uguaglianza di base dei soci lavoratori in termini di diritti di essere, possedere e sapere, implica l’accettazione di una società democraticamente organizzata sulla base della sovranità dell’Assemblea Generale, elezione degli organi di governo e collaborazione con gli organi direttivi. Una persona, un voto.
- Sovranità del Lavoro
Il lavoro è il fattore principale di trasformazione della natura, società e degli esseri umani stessi. Di conseguenza, l’assunzione sistematica di lavoratori dipendenti è stata abbandonata, a favore dei soci, la piena sovranità è riferita al lavoro, la ricchezza creata è distribuita in termini di lavoro fornito e c’è la volontà di estendere le opzioni di lavoro disponibili a tutti i membri della società.
- Natura strumentale e subordinata del capitale
Il Capitale è considerato uno strumento subordinato al lavoro, necessario per lo sviluppo del business. Pertanto, si è compreso che è degno di equa e adeguata remunerazione, che è limitato e non direttamente legato ai risultati economici conseguiti e alla sua disponibilità, subordinato alla continuità e allo sviluppo della cooperativa.
- Gestione Partecipativa
Lo sviluppo costante dell’auto-gestione e, di conseguenza, di partecipazione dei soci nel settore della gestione aziendale, a sua volta, richiede lo sviluppo di meccanismi adeguati per la partecipazione, l’informazione trasparente, la consultazione e la negoziazione, l’applicazione di piani di formazione e di promozione interna.
- Retribuzione di Solidarietà
Una retribuzione equa e sufficiente per il lavoro svolto, mirante a garantire le necessità vitali quali: alimenti, vestiario, abitazione, cure mediche ed educazione, come principio di base della gestione cooperativa, e questo sulla base della vocazione permanente di promozione sociale collettiva, secondo le reali possibilità della cooperativa, sul piano interno ed esterno.
- Inter-cooperazione
Per l’applicazione specifica della solidarietà e come requisito per l’efficienza aziendale, dovrebbe essere evidenziato il Principio di Inter-cooperazione: tra le singole cooperative, tra i sottogruppi, le organizzazioni cooperative italiane i movimenti cooperativi Europei e del resto del mondo.
- Trasformazione Sociale
Per garantire una trasformazione sociale equa interna e con gli altri popoli, c’è la volontà di coinvolgimento in un processo di espansione, che aiuti la ricostruzione sociale ed economica, la costruzione di una società più giusta e più libera.
- Universalità
Sviluppo della solidarietà con tutti coloro che lavorano per la democrazia economica, nel settore dell’economia sociale, adottando gli obiettivi di pace, giustizia e di sviluppo, insiti nel Movimento Internationale Cooperativo.
- Educazione
Per promuovere la costituzione dei principi di cui sopra, è indispensabile allocare risorse umane e finanziarie sufficienti e per le co-operative, la formazione professionale e della gioventù.
valori aziendali
- La Co-Operativa
L’azienda è nostra, si sperimentano problemi e successi, fattori che influenzano direttamente la nostra esistenza.
- Partecipazione
L’impegno nella gestione è l’essenza del modello della cooperazione socio-economica e coinvolge tutti nella gestione, nel capitale e nel profitto.
- Responsabilità sociale
Implica sviluppo personale in armonia con l’azienda, il miglioramento della nostra comunità, dove si applica la solidarietà, e rispetto per l’ambiente.
- Innovazione
Un’idea di innovazione a 360 gradi che copre la gestione, modelli, processi e prodotti. Ciò fornisce valore per la clientela e rafforza la competitività delle nostre imprese.
carta dei diritti democratici dei lavoratori
Riconosciamo che i lavoratori hanno diritti inalienabili, grazie al loro lavoro, tra i quali:
- diritto di possedere e controllare democraticamente il capitale.
- diritto di spendere il 10% del capitale per la salute, istruzione e il benessere del lavoratore e della famiglia.
- diritto, di reinvestire nella ricerca e sviluppo di nuove imprese il 20% del profitto.
- diritto, di distribuire come dividendi ai lavoratori il 70% del profitto.
- diritto a salari equi. Parità di orario e servizi, parità di retribuzione.
- diritto di limitare il tempo di impiego in amministrazione.
- diritto a condizioni di lavoro sane e sicure.
- diritto di pratiche commerciali sicure per l’ambiente.
N.B. Alcune delle proposte sono state estrapolate dallo statuto delle Cooperative Mondragon dei Paesi Baschi. Nate nel 1954 sono tutt’ora stabili e un esempio encomiabile di fare cooperazione. Anche se alcuni aspetti delle relazioni cooperative andrebbero migliorati, tuttavia rimangono un esempio di ‘vera’ cooperazione socio-economica solidale.
Approfondimenti sul tema Cooperazione
Legge Basevi (D.Lgs.C.P.S. n. 1577/47) Provvedimenti per la cooperazione
“Operare” significa realizzare qualcosa con qualsiasi mezzo o supporto”. Supponiamo che si operi su una macchina utensile. Se questo tipo di operazione viene eseguita con un impegno collettivo, allora è chiamata “cooperazione”. Si parla di cooperazione, se qualcosa è fatto con parità di diritti, pari prestigio umano e parità nella legittimazione ad agire. In ogni campo della vita collettiva ci dovrebbe essere cooperazione tra i membri della società”. di P.R. Sarkar