Lo stato dell’economia globale. Recensione libro di R. Batra.
Recensione del libro di Ravi Batra
“End Unemployment Now: How to Eliminate Joblessness, Debt and Poverty”
by Apek Mulay, Truthout, Op-Ed
Il crollo [economico-finanziario] iniziato nel 2007, è ora conosciuto come La Grande Recessione. Alcune persone, come il Premio Nobel e professore di economia alla Princeton University, Paul Krugman, lo definiscono depressione. Indipendentemente da ciò che lo si definisca, è chiaro per la maggior parte di noi che, anche dopo otto anni di immissione di carta-moneta ed enormi deficit di bilancio, l’economia globale è ancora stagnante. Secondo le ultime stime del governo, la crescita del PIL degli Stati Uniti, nel primo trimestre di quest’anno, è stata praticamente nulla.
Ora, uno dei migliori economisti americani, il professor Ravi Batra, spiega perché gli approcci economici convenzionali sono stati un clamoroso insuccesso e perché non sarebbero mai in grado di ripristinare le economie mondiali al livello del 2007.
In un nuovo libro, End Unemployment Now: How to Eliminate Joblessness, Debt and Poverty, Batra sostiene che fino a quando i salari reali non si mettono al passo con la produttività dei lavoratori, né la disoccupazione di lunga durata né la povertà spariranno dagli Stati Uniti o dalle altre nazioni. Il libro ha attirato insoliti apprezzamenti dalle migliori riviste di Recensioni. Kirkus Review lo definisce “un approccio innovativo”, Publishers Weekly parla della “saggezza delle idee di Batra”, Booklist vuole che i cittadini “chiamino i propri Membri del Congresso”, per sostenere le raccomandazioni dell’autore.
Ho indicato l’analisi economica di Batra anche nel mio recente libro dal titolo “Capitalismo di massa: un progetto per la ripresa economica”, e ho scoperto il crescente divario tra il salario reale e della produttività del lavoro nel campo dell’informatica statunitense e delle industrie elettroniche. Il motivo per cui questo divario è tanto importante per qualsiasi economia è che l’aumento della produttività aumenta la produzione o l’offerta di una nazione, e se il salario reale è stagnante, anche la domanda è stagnante. Con il calo della domanda rispetto all’offerta, vi è sovrapproduzione e, di conseguenza, disoccupazione o cassa integrazione. Così la prosperità potrà ritornare solo se il salario reale è allineato alla produttività, e questo, dice Batra, non è successo in nessuna parte del mondo. Per questa ragione, il mondo intero sta ancora affrontando grossi problemi.
Le nazioni hanno aumentato i disavanzi di bilancio e tagliato i tassi di interesse per aumentare l’indebitamento dei consumatori. Ma queste misure non potranno mai essere sufficienti, perché la principale fonte della domanda sono i redditi e i salari delle persone e fino a quando questi non cresceranno abbastanza, tutte le altre misure saranno insufficienti. Questo è il motivo per cui la povertà in America è oggi la peggiore da oltre cinquanta anni a questa parte.
Secondo l’autore, la causa principale del divario salariale, in aumento, è il capitalismo di monopolio, a causa del quale molti settori sono dominati da imprese giganti che limitano la concorrenza. Quindi la soluzione alla povertà risiede nella creazione di un capitalismo concorrenziale o del libero mercato, che richiede la suddivisione delle imprese giganti in unità più piccole. Tuttavia, dal punto di vista politico, ciò è un compito impossibile (minoranza al Congresso USA. n.d.t). Così Batra offre diversi altri modi attraverso i quali il Presidente USA, può utilizzare le leggi esistenti per creare maggiore concorrenza tra le imprese giganti.
Attraverso grafici illustrativi e tabelle, Batra offre la prova concreta dell’impatto della concentrazione della ricchezza sull’aumento della povertà globale e mostra anche un modo per sradicarla riducendo al minimo il divario tra salari e produttività.
I politici “nulla-facenti” delle democrazie di oggi rendono impossibile la realizzazione di qualsiasi riforma significativa in economia. I rappresentanti eletti in genere soddisfano gli interessi delle élite e non quelli dei cittadini che li eleggono al potere. In un tale sistema come potrà esserci qualche possibilità di una libera economia di mercato?
Batra offre alcuni suggerimenti sul come utilizzare le leggi esistenti per generare concorrenza tra le imprese giganti. Presenta infatti un sacco di idee per generare concorrenza. Per me, l’idea più interessante è quella di creare una banca FDIC (Federal Deposit Insurance Corporation). Secondo una legge approvata nel 1987, la FDIC può creare una “banca ponte” per qualsiasi banca in fallimento, e investire denaro in essa per renderla solvibile. Ma invece di venderla ad una grande banca, quale è stata la prassi finora, la FDIC deve nominare i propri dirigenti e dare loro il compito di creare maggiore concorrenza nel settore finanziario. In questo modo, il tasso di interesse sui saldi delle carte di credito può essere ridotto al solo il 5% rispetto alla media attuale del 15%.
Sembra troppo bello per essere vero, ma la legge per creare una banca ponte è stata approvata nel 1987, e può essere utilizzata per ridurre di molto la povertà nel paese. Se una persona povera paga solo il 5% invece degli attuali 15% – 30% sui saldi dei prestiti, la povertà crollerà immediatamente. Batra ha dimostrato che con gli oneri finanziari delle banche, al momento quasi zero, un interesse del 5% potrà ancora portare un adeguato profitto alla banca ponte.
Queste sono le idee esposte nel suo ultimo libro per le quali Batra, ha ricevuto, nelle recensioni, lodi entusiastiche.
Questo articolo è stato ristampato da Truthout con permesso o licenza dell’autore. Esso non può essere riprodotto in nessuna forma senza l’autorizzazione o la licenza dell’autore.
APEK MÛLÂY
Apek Mulay è un CEO della Mulay’s Consultancy Services. E’ analista senior, blogger, imprenditore e macroeconomista del settore statunitense dei semiconduttori. Ha completato il suo MSEE alla Texas Tech University, Lubbock ed è unico autore del brevetto “Surface Imaging with Materials Identified by Colors“. Ha lavorato come analista in un gruppo di sviluppo della tecnologia CMOS avanzata, di Jack Kilby Labs, Texas Instruments Inc. E’ registrato USCIS con residenza permanente, negli USA, sotto la categoria di cittadini stranieri per le loro straordinarie capacità nel campo della scienza e delle tecnologie senza aver perseguire un dottorato di ricerca in ingegneria . Collabora a pubblicazioni riconosciute quali Truthout, EBN,Semiwiki, electronics.ca publications, EDFAS Journal, PROUT Globe and Military & Aerospace Electronics Magazine. E’ autore del libro “Capitalismo Messa: un progetto per la ripresa economica”.
Mercoledì, 13 Maggio 2015
Traduzione: Tarcisio Bonotto
Originale in lingua inglese
The State of the Global Economy – Apek Mulay